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Castlevania – Portrait of Ruin

Finito in un weekend di full-immersion, Portrait of Ruin si è dimostrato un ottimo episodio della serie di giochi dedicati agli ammazzavampiri di Konami. Dopo le due mezze delusioni dei capitoli per PS2, in tre dimensioni, trovare un emulo di Symphony of the Night è stato un vero piacere.

 

È il 1944 e le morti causate dal secondo conflitto mondiale hanno richiamato sulla Terra il castello del Signore delle Tenebre in persona, Dracula. Jonathan e Charlotte, i due protagonisti, decidono di fermare l’avanzata dell’Oscurità, e partono alla volta del famoso castello.

 

Lui è figlio di quel John Morris protagonista di Vampire Killers (Castlevania Bloodlines in Occidente) sviluppato anni orsono per Mega Drive, lei invece è una studiosa di magia che ha deciso di dedicarsi alla lotta contro il male. Una volta arrivati al castello faranno la conoscenza di Padre Vincent e, subito dopo, di un fantasma che si farà chiamare Wind. Il primo avrà funzione di negozio all’interno del castello, il secondo aiuterà i protagonisti a sviluppare diverse abilità necessarie per completare il gioco al 100%. Ma nel maniero, ad attendere i due protagonisti, non ci sarà Dracula, ma il vampiro Brauner, che ha creato dei dipinti in grado di trasferirgli il potere del castello. Lui e le sue due figlie immortali saranno i nemici principali del gioco, anche se una certa signora Morte si aggirà per le stanze del maniero e sta cercando di resuscitare il suo padrone.

Come per Symphony of the Night, anche qui la formula è quella perfetta del mix tra action e gdr, con oggetti da usare, equipaggiamenti da indossare, armi da trovare/comprare ecc… Purtroppo le funzionalità del touch screen del DS non vengono sfruttate molto (almeno in Dawn of Sorrow serviva lo stilo per tracciare i simboli sacri e impedire ai boss di riprendersi), ma non se ne sente la mancanza, visto il tipo di gioco, che è un vero gioiellino. Oltre allo story mode normale, una volta completata la missione in maniera soddisfacente potrete rigiocare tutto nei panni di RIchter Belmont e Maria, oppure in quelli delle due figlie cvampire di Brauner, e in entrambi i casi si tratta di esperienze quasi del tutto diverse. ‘è anche disponibile una cosiddetta modlità “boss-run” eventualmente affrontabile in due giocatori tramite wireless e altre piccole chicche. Finali diversi, un sacco di cose da sbloccare, e il solito divertimento di un BEL Castlevania fanno di Portrait of Ruin uno dei giochi da avere del 2007.

 

 

  

 

 

 IL TRAILER

 

 

 Link utili:

Sito Ufficiale

Portrait of Ruin su Castlevania Dungeon

Portrait of Ruin su Gametrailers

Portrait of Ruin su Art of Gaming

 


Discussione

4 pensieri su “Castlevania – Portrait of Ruin

  1. Qualcosa mi dice che ti piacciono gli anime e via dicendo…? 😀
    Sto ascoltando Road Trippin’ dei Red Hot e mi sta venendo la malsana idea di rifarne una versione indie-punk. Uha deciso, la propongo alla band insieme a, senti qua l’altra idea malsana, Bloody Sunday degli U2!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Pazzìa portami vìa. Uhaaaaaaaaaaaaah…………………..

    Pubblicato da Paython | 12 settembre 2007, 14:42
  2. ma porca vacca ti avevo lasciato un commento strabello e non c’è. azzzzzzzzz.

    Pubblicato da Paython | 12 settembre 2007, 14:44
  3. e siamo già al terzo commentoooooo yawh. Non è che mi diverto a passare le mie giornate a lasciare commenti su splinder, è splinder che è TARDO. 😀
    Ciau!

    Pubblicato da Paython | 12 settembre 2007, 14:45
  4. Uhe grazie per l’appoggio!
    No niente cantante… ma ci stiamo dando da fare con cose assurde =P
    mmm… non ce l’ho presente la canzone che dici…

    Pubblicato da Paython | 12 settembre 2007, 17:18

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